La visita di Viktor Orban in Georgia e le discussioni elettorali

La visita di Viktor Orban in Georgia solleva importanti sviluppi riguardo alle relazioni regionali e le discussioni sulle elezioni. In questo articolo, scopri i dettagli relativi alla visita di Orban e ai suoi effetti.

La visita di Viktor Orban in Georgia e le discussioni elettorali
Yayınlama: 30.10.2024
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Visita del Primo Ministro ungherese Viktor Orban in Georgia

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha visitato la Georgia per celebrare la vittoria elettorale del partito al governo, il Sogno Georgiano, criticato per le sue posizioni pro-Russia. Orban ha dichiarato: “Voglio congratularmi con il governo georgiano per non aver permesso che la Georgia diventasse un’altra Ucraina.”

Orban ha incontrato il Primo Ministro Irakli Kobakhidze in Georgia, dove il dibattito dopo le elezioni parlamentari del 26 ottobre, viste come una “scelta tra Europa e Russia”, è ancora in corso. Durante la conferenza stampa congiunta, Orban ha consigliato al governo georgiano di non prendere troppo sul serio le discussioni sulle elezioni all’interno dell’Unione Europea (UE). Ha affermato: “Secondo le linee guida dell’Unione Europea, le elezioni sono democratiche quando vincono i liberali, mentre non lo sono quando vincono i conservatori.”

Congratulando il governo di Kobakhidze, accusato dall’opposizione georgiana di frode elettorale, Orban ha detto: “Sappiamo cosa significa guerra e comprendiamo quanto sia importante la pace. L’Ungheria è un paese europeo pacifista. Valutiamo i vostri sforzi perché anche voi siete favorevoli alla pace.” Orban ha definito “prematuro” il dibattito sui risultati elettorali dell’Unione Europea e ha aggiunto: “Nessuno desidera la distruzione del proprio paese e di essere coinvolto in guerra. Pertanto, comprendiamo la scelta del popolo georgiano a favore della libertà. Voglio congratularmi con il governo georgiano per aver applicato politiche pro-europee e per non aver permesso che la Georgia diventasse un’altra Ucraina. Attribuiamo grande importanza all’impegno del Signor Primo Ministro per questa idea. Sono certo che la Georgia sarà pronta a unirsi all’Unione Europea entro la fine di questo decennio.”

Orban ha sottolineato che le elezioni in Georgia sono state svolte in modo libero e democratico, definendo “assurde” le affermazioni secondo cui il governo georgiano si oppone all’integrazione nell’UE.

Ringraziamenti di Kobakhidze

Kobakhidze ha ringraziato Orban per il suo supporto all’integrazione della Georgia nell’UE.

Le aspettative di Bruxelles e la volontà del popolo

Durante la visita di Orban, il Ministro degli Esteri Peter Szijjarto, membro della delegazione, ha dichiarato che alcuni paesi dell’Unione Europea devono capire che le elezioni rappresentano la volontà del popolo. Szijjarto ha affermato: “Anche l’Ungheria è stata soggetta a simili attacchi esterni per 14 anni. Il compito non è quello di soddisfare le aspettative di Bruxelles, ma di realizzare la volontà del popolo. Questo vale anche per il governo georgiano.”

Un processo elettorale controverso in Georgia

Secondo i dati della Commissione Elettorale Centrale della Georgia, nel voto del 26 ottobre, il partito al governo Sogno Georgiano ha ottenuto il 53,93% dei voti, vincendo per la quarta volta consecutiva. Gli altri partiti che hanno superato la soglia di sbarramento del 5% sono stati:

  • Coalizione per il Cambiamento: %11.03
  • Movimento Nazionale Unito (partito di Mikheil Saakashvili): %10.1
  • Georgia Forte: %8.81
  • Georgia per Gakharia: %7.7

La Presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, ha dichiarato: “Non riconosco queste elezioni. Non è possibile riconoscere queste elezioni. Riconoscerle significherebbe riconoscere l’intervento della Russia” e ha invitato il popolo a protestare. L’annuncio della non riconoscenza dei risultati elettorali da parte dell’opposizione e della Presidente Zurabishvili ha aumentato la tensione nel paese. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Tbilisi per chiedere nuove elezioni.

Il Sogno Georgiano, al governo, ha affermato che durante la campagna elettorale i paesi occidentali hanno cercato di coinvolgere la Georgia nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il partito al governo si è posizionato come garante della pace in Georgia, mentre ha definito i partiti di opposizione come pupazzi di forze che desiderano una guerra globale. L’opposizione georgiana ha valutato questa situazione come una “scelta tra Europa e Russia”, mentre il governo l’ha definita una “questione di pace o guerra”.

Secondo i rapporti degli osservatori ungheresi, le elezioni sono state “positive da ogni punto di vista”, e Orban è stato il primo leader straniero a congratularsi con il governo georgiano dopo le elezioni.

Reazioni dall’UE

Tredici paesi dell’Unione Europea hanno emesso una dichiarazione congiunta riguardo le elezioni parlamentari in Georgia e la visita di Orban. Nella dichiarazione si afferma: “La violazione dell’integrità elettorale non è conforme agli standard attesi da un paese candidato all’adesione all’UE e rappresenta una violazione delle legittime aspirazioni europee del popolo georgiano. La salvaguardia dello stato di diritto e la realizzazione di elezioni libere e giuste sono parte integrante di qualsiasi progresso della Georgia nel suo cammino verso l’UE. Critichiamo la visita prematura del Primo Ministro ungherese Orban in Georgia; egli non parla a nome dell’UE.”

Visite controverse di Orban

Dopo che l’Ungheria ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’UE il 1° luglio, il Primo Ministro Orban ha avviato una missione di pace per l’Ucraina e ha incontrato successivamente a Kiev il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Mosca il Presidente russo Vladimir Putin e a Pechino il Presidente cinese Xi Jinping. I leader dell’UE hanno dichiarato che Orban non aveva ricevuto alcun mandato da Bruxelles per la sua visita a Mosca e che non rappresentava l’UE. Inoltre, l’UE ha privato l’Ungheria del diritto di ospitare la riunione informale dei ministri degli esteri e della difesa in agosto a causa della visita di Orban in Russia, spostando gli incontri a Bruxelles.

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