Divieto per le aziende israeliane alla Fiera della Difesa Euronaval
È stato vietato la partecipazione delle aziende israeliane alla Fiera della Difesa Euronaval. Questa decisione attira l’attenzione per le sue ripercussioni sulle collaborazioni internazionali in materia di difesa e sulle politiche di sicurezza. Leggi il nostro articolo per maggiori dettagli.
Gli organizzatori dell’Euronaval Defence Exhibition, la fiera internazionale di marina militare che si terrà a Parigi, in Francia, dal 4 al 7 novembre, hanno annunciato uno sviluppo importante. È stato dichiarato che il governo francese ha approvato la partecipazione delle delegazioni israeliane, ma ha vietato alle aziende israeliane di aprire stand e di esporre i loro prodotti.
In questo contesto, gli organizzatori hanno affermato: “Il governo francese ha approvato la partecipazione delle delegazioni israeliane alla fiera, ma non è stato permesso alle aziende israeliane di aprire stand o esporre i loro prodotti. Questa decisione è stata ufficialmente annunciata il 15 ottobre”.
Secondo le dichiarazioni rilasciate, il divieto riguarda un totale di 7 aziende israeliane e gli organizzatori sottolineano che continueranno ad accogliere ogni azienda e visitatore in conformità con le direttive internazionali e governative.
Questa decisione della Francia ha suscitato una forte reazione da parte del governo israeliano. Il Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato in merito: “La decisione della Francia di escludere l’industria della difesa israeliana significa sostenere i nemici di Israele in tempo di guerra. La Francia sta seguendo una politica ostile nei confronti del popolo ebraico, e questo non è un fenomeno nuovo nella storia. Continueremo a lottare per la nostra esistenza e il nostro futuro, con o senza di loro”.
Inoltre, la Francia aveva già vietato la partecipazione di aziende israeliane durante l’International Defence and Security Exhibition (Eurosatory) che si è tenuta a Parigi dal 17 al 21 giugno. In quel periodo, il Ministero della Difesa francese aveva dichiarato che le condizioni per la partecipazione delle aziende non erano più favorevoli.