Conversazione telefonica tra il presidente iraniano Pezeşkiyan e Macron

Il presidente iraniano Pezeşkiyan ha valutato le relazioni tra i due paesi e gli sviluppi regionali in una conversazione telefonica con il presidente francese Macron. La conversazione attira l’attenzione come un passo importante per le collaborazioni internazionali.

Conversazione telefonica tra il presidente iraniano Pezeşkiyan e Macron
Yayınlama: 29.07.2024
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Incontro Importante tra il Presidente Iraniano Pezeşkiyan e Macron

Il Presidente dell’Iran Mesut Pezeşkiyan, durante una conversazione telefonica con il Presidente della Francia Emmanuel Macron, ha avvertito che un possibile attacco di Israele al Libano avrà gravi conseguenze. I dettagli dell’incontro sono stati annunciati al pubblico attraverso una dichiarazione della Presidenza dell’Iran.

Pezeşkiyan ha sottolineato durante la conversazione che le relazioni con la Francia dovrebbero essere sviluppate sulla base della fiducia e del rispetto reciproco. Ha anche espresso la loro disponibilità a negoziare sulla rimozione delle sanzioni imposte all’Iran. Pezeşkiyan ha affermato: “Nei 15 rapporti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, si indica che l’Iran ha rispettato i suoi impegni nell’accordo nucleare. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti, non rispettando tali impegni, si è ritirato unilateralmente dall’accordo nucleare e ha imposto pesanti e crudeli sanzioni contro l’Iran”.

Attenzione Sviluppi Regionali

Valutando la situazione attuale nella regione, Pezeşkiyan ha richiamato l’attenzione sulla crescente tensione tra Hezbollah in Libano e Israele, dicendo: “Un attacco di Israele al Libano rappresenterebbe un grande errore strategico”. Pezeşkiyan ha proseguito dicendo: “Un possibile attacco di Israele al Libano avrebbe gravi conseguenze. L’Iran è pronto a fare ogni passo necessario per garantire una pace e stabilità durature nella regione, in particolare a Gaza. Il regime sionista di Israele ha commesso ogni tipo di massacro e omicidio contro i palestinesi nei territori occupati per oltre 75 anni, agendo in totale violazione delle norme del diritto internazionale e umanitario.”

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