Agricoltori francesi bloccano Parigi bloccando le autostrade

Agricoltori francesi bloccano Parigi bloccando le autostrade
Yayınlama: 03.02.2024
Düzenleme: 04.02.2024 12:12
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Gli agricoltori in Francia hanno bloccato le autostrade, circondando e isolando Parigi in segno di protesta contro le politiche agricole del governo e le normative ambientali. Gli agricoltori in protesta hanno aumentato la pressione sul governo chiudendo le autostrade intorno alla capitale per realizzare le loro richieste. Hanno bloccato le strade in otto punti intorno a Parigi, comprese A10, A13, A4 e A6, utilizzando trattori e allestendo barricate con balle di fieno. Gli striscioni sui trattori recavano messaggi come “Agricoltore arrabbiato”, “Un tempo sognavo quando ero giovane, oggi sto morendo” e “Non moriremo in silenzio”. Un agricoltore partecipante ha dichiarato: “Questa è l’ultima battaglia per l’agricoltura. È una questione di sopravvivenza”. Il governo ha schierato 15.000 agenti di polizia e gendarmi in risposta alla protesta degli agricoltori. Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha chiesto moderazione alle forze di sicurezza e ha avvertito gli agricoltori di non interferire con i punti strategici. Ha dichiarato: “Non permetteremo danni a edifici governativi, uffici delle imposte, supermercati o l’arresto di camion che trasportano prodotti stranieri”. Darmanin ha annunciato lo schieramento di veicoli corazzati della polizia in luoghi specifici come gli aeroporti Charles de Gaulle e Orly a Parigi e il mercato all’ingrosso internazionale di Rungis nella parte sud della città per evitare l’intervento dei manifestanti.

In Belgio, anche gli agricoltori sono scesi in strada, chiudendo le autostrade nella parte meridionale del paese e parcheggiando i loro trattori nei pressi del Parlamento europeo a Bruxelles.

Nonostante l’annuncio del governo francese di eliminare gradualmente il sostegno statale al diesel e semplificare le politiche, gli agricoltori continuano a opporsi ai divieti di pesticidi ed erbicidi previsti nell’Accordo verde dell’Unione europea (UE). Si oppongono anche a un nuovo accordo dell’UE che consente un aumento delle importazioni di carne bovina dal Brasile e dall’Argentina, citando difficoltà nella concorrenza con questi paesi a causa delle regole più lasche sul benessere animale. Gli agricoltori affermano di essere intrappolati tra le normative ambientali e una concorrenza sleale in mezzo all’aumento dei costi di produzione, sostenendo che le politiche contraddittorie mirano sia ad aumentare la produzione alimentare che a ridurre l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente.

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