La decisione della Corte d’Appello di Hong Kong e il divieto dell’inno di protesta
Il Tribunale d’Appello di Hong Kong ha emesso una decisione di vietare l’inno di protesta. Questa decisione di divieto ha avuto un impatto sulle proteste in corso, generando reazioni e polemiche nella società.
Sentenza della Corte d’Appello di Hong Kong
La Corte d’Appello di Hong Kong ha accolto la richiesta del governo di vietare l’inno di protesta intitolato ‘Glory to Hong Kong’. La Corte d’Appello nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong, Cina, ha emesso una decisione sulla richiesta del governo. Il tribunale ha accettato la richiesta di vietare l’inno di protesta, annullando la decisione del tribunale inferiore che lo scorso anno aveva respinto la richiesta di divieto per motivi di libertà di espressione. Il giudice Jeremy Poon ha accettato la richiesta del governo sottolineando l’effetto emotivo della canzone.
Ambito e Storia del Divieto
Il divieto si estenderà a chiunque diffonda o distribuisca la canzone che difende l’indipendenza di Hong Kong. Ogni azione che utilizza la canzone presentandola come un inno nazionale sarà anch’essa vietata. La canzone ‘Glory to Hong Kong’ è stata cantata frequentemente durante le proteste filo-indipendenza del 2019 ed è stata suonata erroneamente al posto dell’inno nazionale cinese in eventi sportivi internazionali.
Il governo di Hong Kong aveva richiesto a Google di mostrare l’inno di Hong Kong come primo risultato di ricerca anziché l’inno nazionale cinese, ma Google ha rifiutato indicando la necessità di una decisione giudiziaria per accettare la richiesta. L’anno scorso, il governo aveva presentato una petizione in tribunale per vietare l’inno di protesta, ma la richiesta era stata respinta dal tribunale.